Non c’è dubbio che la cucina tipica è uno dei motivi per cui molte persone visitano la Sicilia. Scegliere cosa mangiare in Sicilia è davvero faticoso per la scelta molto variegata delle specialità della nostra isola. La quantità di prodotti disponibili in tutte le stagioni e la lunga tradizione gastronomica che mette insieme influenze da ogni parte del Mediterraneo e oltre, hanno infatti dato vita a un’offerta culinaria fra le più buone del mondo.
Stilare una classifica è veramente difficile ma di seguito elenchiamo i MUST del cibo di Palermo da non perdere:
Street Food
Capitale dello Street Food, prima città in Europa e quinta nel mondo, per il suo cibo da strada, Palermo rappresenta una meta indiscussa per il suo patrimonio culinario. Basta entrare nei vicoli di Palermo del centro storico e sicuramente vi imbatterete in un carretto che vende le più disparate pietanze.
Sfincione, pani ca’ meusa (pane con la milza), pane con panelle e crocchè, pollanche (pannocchie), trippa, quarume e last but not least le celeberrime arancine (mi raccomando a Palermo l’arancina è femmina!!! Anche a detta dell’Accademia della Crusca…), sono i classici cibi da strada palermitani.
Sicuramente i posti dove trovare il cibo da strada sono i mercati rionali secolari come Ballarò, Vucciria, e il Capo. Entrando in questi mercati si viene inondati da odori forti e invitanti, acri o delicati. Camminando fra i mercati l’aroma della cucina è presente in ogni angolo.
Cassata
Dolce tipico pasquale originario del palermitano. Tra i dolci siciliani, la cassata è quella più conosciuta, amata ed esportata in tutto il mondo. Quello che più colpisce di questo dolce, oltre ovviamente al gusto, è l’opulenta decorazione che ricorda quasi la tipica architettura barocca siciliana. Delle vere opere d’arte!
Cannolo
Il cannolo siciliano vanta antichissime origini anche se un po’ controverse. Secondo una leggenda, che risulta tra l’altro essere la più accreditata, la nascita dei cannoli sarebbe avvenuta a “Kalt El Nissa”, l’odierna Caltanissetta, che durante la lunghissima dominazione araba in Sicilia (827 d.C.-1091) fu sede di numerosi harem di emiri saraceni. La ricetta originale prevede il ripieno con ricotta fresca di pecora. Diffidate dalle imitazioni!
Gelato con brioche
Imperdibile un pranzo estivo o una ricca merenda con una brioche con il gelato, must della stagione estiva del Palermitano e di ogni turista che alla vista delle gelaterie non resisterà alla tentazione.
Pasta di Mandorla o Frutta martorana
Comunque in tutta l’isola troverete pasticcerie con banconi straripanti di queste delizie.
Parmigiana di melanzane
Napoletani, calabresi, pugliesi, emiliani ed ovviamente siciliani ne rivendicano le origini. Il Regno di Sicilia prima e quello delle due Sicilie dopo comprendeva tutta l’Italia meridionale e quindi non c’è da meravigliarsi se Napoli e Palermo si contendono l’esclusività della ricetta. Naturalmente nessuno metterà mai la parola fine a questa querelle culinaria.
Caponata
Uno dei piatti più classici della cucina palermitana e in genere siciliana è questo antipasto a base di melanzane fritte e condite con una gustosa salsa agrodolce. La caponata è stata inserita nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali.
Ortaggi in pastella
La frittura in pastella venne importata in Sicilia dagli Arabi, probabilmente influenzati a loro volta dai cinesi, grandi estimatori della pastella. Di solito gli ortaggi preparati in questo modo vengono serviti per antipasto. Si usano soprattutto cime di broccoli, spicchi di carciofi e cardi.
Pasta al forno (anelletti al forno)
Il timballo di anelletti è uno dei piatti che maggiormente identifica la tradizione gastronomica della città ed è fortemente legata alla sua anima saracena. È un piatto unico di laboriosa preparazione che solitamente è riservato ai giorni di festa ma che, per la facilità di trasporto e per la sua caratteristica di essere un piatto unico, viene spesso preparato per il picnic.
Sarde a beccafico
Le sarde a beccafico sono un gustosissimo secondo piatto (o antipasto) di origine siciliana. L’origine del nome sta nel fatto che le sarde, una volta servite sul piatto, assumono le sembianze dei beccafichi. I beccafichi sono degli uccelletti che erano particolarmente apprezzati dagli aristocratici siciliani e venivano sistemati nei piatti con le piume della coda rivolte all’insù. Un connubio di sapori costituito da sarde, pinoli, uva sultanina, cipolla, prezzemolo e acciughe che vale la pena assaggiare.
Pasta con le sarde
Ancora una volta, la tradizione locale fa risalire le origini di questo piatto all’epoca della dominazione araba. Secondo la leggenda, la ricetta fu inventata dal cuoco al seguito dell’esercito arabo che, durante la campagna di conquista siciliana, avendo a disposizione solo pasta e delle sarde non molto fresche, pensò di dissimularne l’odore utilizzando il profumatissimo finocchietto che cresceva selvatico nelle campagne isolane.
Polpo bollito
Il polpo deve essere freschissimo: lo si immerge in acqua bollente e, quando sarà ben tenero, lo si taglia a tocchetti, da gustare irrorati di abbondante succo di limoni. Un piatto molto semplice, come si vede, che spesso si trova sulle bancarelle delle località di mare e nei mercati storici di Palermo.